7 regole per comunicare nei social network

Per promuovere in maniera efficace un marchio, un prodotto o un evento nelle reti sociali come Facebook, Orkut, Twitter, LinkedIn, è necessario che all’interno dei gruppi di discussione si generi il passaparola.

All’interno dei social media, sono gli stessi consumatori a creare e gestire i flussi di comunicazione. Per questo per creare una comunicazione efficace nei social media si deve rinunciare all’uso dei toni pubblicitari e degli spot, promuovendo invece un approccio al marketing di tipo conversazionale ed evangelico, dove sono gli stessi “user generated content” a promuovere le caratteristiche di un prodotto o un servizio e a riempirlo di significati e valori socialmente condivisibili.

Le persone che si riuniscono a discutere argomenti nel gruppo di un social network, possono offrire una visione complessa della marca o dei prodotti ben diversa dalla visione omologata, passiva e spesso indifferente del pubblico dei midia tradizionali.

Per pianificare una corretta strategia di comunicazione nei midia sociali, si dovrà quindi concentrarsi su sette elementi:

1. La costruzione di un messaggio con caratteristiche epiche, che possa diffondersi all’interno del gruppo;
2. Un significato condiviso e costruito con la partecipazione reciproca dell’impresa  ed egli utenti presenti sui social media;
3. Lo sviluppo di un valore di legame e di un valore d’uso, legati rispettivamente al significato sociale ed economico del prodotto comunicato;
4. Una comunicazione che si fondi sull’autenticità del prodotto o servizio, del marchio o dell’evento, e che sia riconosciuta da tutti i membri;
5. La costituzione di rituali attraverso i quali il prodotto, il marchio o l’evento diventino pare dell’identità del gruppo;
6. Un significato che non si esprime compiutamente ma che rileva tutta la sua potenzialità comunicativa nell’intimità e nella vicinanza agli altri;
7. Una comunicazione capace di veicolare le esperienze fisiche di consumo, invogliando le persone a proseguire la loro esperienza condivisa al di fuori del web.

Gabriele Taviani
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