Con l’avvento dell’e-commerce, molti nel settore del retail hanno tentato di snaturare il modello imprenditoriale tradizionale, inseguendo l’idea che il futuro fosse esclusivamente digitale. Questo approccio ha portato numerosi imprenditori a investire in modelli di trasformazione che, oltre a non essere pienamente compresi, si sono rivelati poco adatti allo sviluppo e alla crescita del retail. In molti casi, questi investimenti hanno allontanato le aziende dalle loro radici, provocando risultati deludenti e costosi errori strategici.

Ogni impresa nasce e si sviluppa a partire dalla visione del proprio imprenditore. Questa visione, giusta o sbagliata che sia, rappresenta l'identità dell'azienda e le consente di mantenere una posizione distintiva sul mercato. In questo contesto, la digitalizzazione non dovrebbe cercare di rivoluzionare o stravolgere questa visione imprenditoriale, come spesso accade nei processi di consulenza.

La maggior parte dei gruppi retail ha intrapreso investimenti nell'e-commerce più per la pressione di seguire un'evoluzione percepita come inevitabile, piuttosto che per una strategia ben ponderata e radicata nella realtà del mercato. Molti business plan e analisi a supporto di queste decisioni erano basati su valori teorici che, purtroppo, non si sono concretizzati.

Quando parliamo di sostenibilità nel contesto dell'e-commerce, ci riferiamo non solo alla sostenibilità ecologica, ma soprattutto a quella economica. La domanda chiave è: se consideriamo il 100% delle vendite online di un e-commerce, i costi totali - che includono il costo del prodotto venduto, i servizi necessari per la vendita online, e la logistica - sono inferiori al 100%?